Il vero terrazzo alla veneziana
Quando si parla di seminato alla veneziana, ci sono due tecniche di lavorazione prevalenti: quella a secco e quella a umido. In realtà, solo quella a umido rispetta l'antica arte della tradizione veneziana e prende il nome di terrazzo.Domenico Astegiano segue rigorosamente la tradizione della tecnica antica a umido, utilizzando strumenti moderni solo per migliorare alcune fasi del lavoro - come la lucidatura -al fine di garantire un risultato finale impeccabile. Di seguito un confronto tra le due tecniche e i rispettivi vantaggi.
Sopra, un esempio di terrazzo alla veneziana realizzato con il metodo antinco. Ben visibili i sassi in marmo di granulometria superiore che costituiscono lo stile caratteristico della tecnica.
Terrazzo alla veneziana (tecnica a umido)
Sottofondo
Sulla struttura portante perfettamente piana, il costruttore deve predisporre un sottofondo in sabbia e cemento che lasci uno spazio utile di due o tre centimetri di altezza, su cui eseguire il terrazzo.Tappeto in graniglia
Il terrazzista impasta con cura in betoniera il tappeto composto da cemento, polvere di marmo e graniglia di vari spessori. Al momento opportuno, l'impasto viene poi gettato sul sottofondo opportunamente inumidito. Questo strato ha uno spessore di due/tre centimetri.Semina
Si procede quindi alla precisa semina dei sassi più grossi - granulometria n° 5, 6, 7 e anche superiore - che sono poi battuti e in seguito rullati.Vantaggi del metodo antico
• Una maggiore aderenza al sottofondo del pavimento in seminato;• La possibilità di colorare il cemento con la polvere di marmo permette di armonizzare il colore del legante al colore dei sassi di marmo.
• L’ utilizzo contemporaneo di diverse granulometrie di marmo, da quelle più piccole a quelle più grandi, riduce visivamente la presenza del "legante" (il cemento) a vantaggio dell’uniformità del tappeto di semina.
• Con il metodo antico, prende forma la parte più artistica, dove oltre alla semina, la battitura delle granulometrie più grosse determina "la mano" del seminato.
• La campitura (lo spazio di lavoro) non può essere superiore a circa 30 metri quadri al giorno.Per superfici più grandi si creano dei bordi realizzati con fasce o cubetti oppure si utilizzano particolari giunti di dilatazione.
• L'utilizzo del cemento "ammazzato" ovvero mischiato con la polvere di marmo rende l'impasto più morbido per una migliore adesione al sottofondo senza crepe durante l'assestamento e altre imperfezioni.
Sopra, un classico esempio di seminato alla veneziana, dove la distribuzione dei vari frammenti è molto omogenea e la granulometria differisce poco.
Seminato alla veneziana (tecnica a secco)
Sottofondo
Sulla struttura portante perfettamente piana, il costruttore deve predisporre un sottofondo in sabbia e cemento che lasci uno spazio utile di due centimetri di altezza, su cui eseguire il seminato.Tappeto in cemento
Sopra al sottofondo è gettato, a secco, un tappeto di cemento e graniglia fine dello spessore di circa cm 1,7 del colore desiderato.Semina
Si procede quindi alla semina dei sassi di granulometria n° 5; il pavimento è in seguito bagnato ed i sassi sono rullati.Vantaggi del metodo a secco
• Costi più ridotti rispetto alla tecnica antica.• Senza utilizzare giunti di dilatazione, si possono realizzare campiture anche oltre i 30 metri quadri al giorno.